Papa Wojtyla, Giovanni Paolo II, una tessera di socio onorario dell´UNVS Gli atleti italiani nella prima guerra mondiale

DA SITO VECCHIO 

Papa Wojtyla, Giovanni Paolo II, una tessera di socio onorario dell´UNVS

Gli atleti italiani nella prima guerra mondiale

19-06-2013 di Martino Di Simo (2013)

Papa Giovanni Paolo II

Nel coltivare la mia passione per la storia, mi sono imbattuto in due documenti che ritengo abbastanza importanti da portare a conoscenza dei veterani che sono entrati, da pochi anni, nella nostra Unione.

Nel lontano 11 novembre 1979, circa 34 anni fa, a Roma si riunivano i direttivi dell´AADI (Azzurri d´Italia), AMOVA (Medaglie d´oro al valore Atletico) e l´UNVS. L´allora sindaco di Roma, Petroselli, nel consegnare le medaglie ricordo del Centenario, coglieva l´occasione per riprendere il discorso sulla violenza nello sport esortando i Veterani a diffondere uno spirito sportivo tra le varie associazioni e in tutti gli ambienti sportivi e soprattutto tra i giovani. Le medaglie sono state consegnate a Mangiarotti per l´UNVS e per l´AMOVA, a Pontisso per AADI e a Grandi, quale Vice Presidente della Sezione Romana dell´UNVS Silla del Sole. Pontisso è riuscito a far recapitare a Papa Wojtyla, Giovanni Paolo II, una tessera di socio onorario dell´UNVS, chi meglio di lui poteva rappresentare l´Unione? Il Santo Padre ha ricevuto in udienza non specifica, un piccolo gruppo che ha rappresentato il meglio dello sport nazionale e nel suo discorso domenicale non ha mancato di fare un preciso riferimento “ai Veterani Sportivi, agli Azzurri e alle Medaglie d´Oro sottolineando il compito morale che queste associazioni assolvono nel diffondere il giusto spirito della competizione sportiva”. Precedentemente, Tramite Giovanni Bagaglia, il Presidente Mangiarotti aveva inviato il seguente telegramma a Sua Santità Giovanni Paolo Secondo: “I veterani dello sport et medaglie d´oro valore atletico et azzurri d´Italia presenti Piazza San Pietro domani ore dodici celebrano in Roma venticinquesimo fondazione Unione Nazionale Veterani Sportivi et porgono vs. Santità devoto omaggio invocando per questa associazione e per attività at favore giovani Santa Benedizione. F.to Edo Mangiarotti Presidente et Consiglio Direttivo U.N.V.S.”

Mentre la Segreteria di Stato aveva inviato al Presidente Coni, Dott. Carraro, copia di un telegramma con il seguente testo: “Sommo Pontefice rivolga paterno et beneaugurante pensiero ai partecipanti al convegno e auspicando che le attività sportive contribuiscano a cimentare l´umana solidarietà e la fraterna amicizia nell´ambito delle singole nazioni e popoli tutti, invoca larga effusione favori celesti e invia di cuore benedizione implorata propiziatrice apostolica segno Sua benevolenza”. Il Presidente Carraro, dopo la lettura del telegramma, ha espresso il ringraziamento suo e del CONI per quanto fatto in favore dello sport italiano. Alle riunioni, presiedute da Edoardo Mangiarotti, hanno partecipato quasi 500 persone con ben 88 Medaglie d´Oro e al Valore Atletico. Erano presenti tra gli altri Duilio Loi, Ercole Baldini, Umberto Silvestri, Piero Taruffi, Michele Maffei, Mario Aldo Montano e il padre Aldo Montano. Il Presidente del Coni, Franco Carraro si è impegnato con Edoardo Mangiarotti di indire una futura riunione nella quale verrà stabilito come “utilizzare l´apporto degli azzurri che ancora vogliono restare nell´ambito sportivo”. Tutta la manifestazione si è conclusa al Palazzetto dello sport con l´arrivo della staffetta gigante partita dal Campidoglio e formata da 30 coppie, in rappresentanza delle Sezioni UNVS, composta da un Veterano e da un giovanissimo come prevede lo spirito dell´Unione. Il pubblico presente ha potuto assistere ad esibizioni di scherma, arti marziali e pallavolo femminile.

Questa è storia più recente mentre nei vari “Almanacchi dello Sport” pubblicati quasi cento anni fa si ricordano gli oltre 200.000 sportivi che hanno combattuto nella prima Guerra Mondiale. Naturalmente sono ricordati quelli più famosi ed ognuno di loro era impiegato in base agli sport praticati. I comandanti di guerra erano orgogliosi di avere nei propri reparti questi atleti, perché questi erano abituati a combattere, a sopportare sacrifici, a intuire le mosse degli avversari e soprattutto preparati fisicamente. Perciò venivano adoperati nelle missioni ad alto rischio e sarebbe troppo lungo elencarli tutti ma abbiamo il dovere di ricordarli perché prima hanno dato lustro allo sport italiano e poi si sono immolati per il bene della patria. Scorrendo i loro nomi e la loro provenienza ho potuto notare che lo sport attivo era più praticato al nord che nel centro sud perciò il tributo di sangue è stato maggiore negli sportivi della Lombardia. Una spiegazione potrebbe essere che già a quei giorni, si sta parlando del 1911-1920, gli abitanti di questa Regione avevano più possibilità di praticare diversi sport. Non me ne vogliano gli amici veterani di altre regioni ma ho rivolto la mia ricerca alla terra che mi ospita, la Sicilia e assieme ai vari nomi ho trovato interessanti notizie che riguardano, sportivi, associazioni ed eventi di questa terra.

Entrando nei particolari si può leggere quanto è pubblicato su “Gli uomini di sport nella nostra guerra” almanacco dello sport 1916. Tra i giornalisti sportivi, troviamo Rubino Edoardo, corrispondente di giornali di Messina, artigliere da montagna ferito a Sagrado giugno 1915, mentre tra i giornalisti e pubblicisti sportivi, troviamo Rivas Alberto di Palermo sottotenente fanteria. Nell´elenco degli sportmens italiani caduti, feriti e decorati nella guerra troviamo il ciclista Bellore Giovanni, dilettante, di Messina caduto sulle Tofane, agosto 1915. Ancora tra “gli Sportsmen e la guerra” Almanacco dello sport 1917 troviamo il Footballers Mussolino Carlo, della S. G. Garibaldi di Messina, sottotenente di fanteria. Nell´anno successivo su “Lo sport alla patria” Almanacco dello sport 1918, tra i giornalisti sportivi si ha notizie di Lazzaro Nino, corrispondente da Catania della Gazzetta dello Sport, tenente di fanteria, che ha versato il proprio sangue ad Est di Go¬rizia, 2 dicembre 1916. Sempre sullo stesso Almanacco ma nel capitolo “Come nacque e crebbe in Italia lo sport del nuoto” Almanacco dello sport 1918 si ha notizia che a “Messina fin dal 1908 si gettarono le prime basi per una RARI NANTES ma a causa del terremoto, fu solo nell´estate del 1909 che si potette fondare la RARI NANTES Zanchle, mercé la ferma fede dei primi promotori”.

Gli estensori dei preziosi almanacchi, finita la guerra pubblicò “Brevi Biografie dei più noti sportsmen viventi italiani e stranieri” Almanacco dello sport 1920 dove troviamo notizie di Jannello Guido, di Messina, nato nel 1889. “Allo scoppio della guerra passò dalla marina all´aviazione e fu in breve tempo abile pilota di apparecchi da ricognizione e da bombardamento. Ha partecipato a più di 300 azioni ed è più volte decorato. È ora istruttore alla Scuola di Sesto Calende. Nell´agosto scorso ha partecipato a Bournemouth in Inghilterra alla Coppa Schneider, alla quale presero parte anche l´inglese Hawker e il francese Sadi Lecomte. Il messinese Jannello, quantunque avesse l´apparecchio fornito del motore più leggero, fu l´unico che compì il percorso di 300 km. Per una gretta e piccina interpretazione del regolamento e perché la folta nebbia, gli impe¬diva di vedere una boa, non gli è stata aggiudicata la Coppa, la quale però nel 1920, per deferenza al vincitore morale, è stata disputata in Italia e vinta dal tenente Bologna”.

Sempre dallo stesso Almanacco si ha notizie di un altro siciliano, “Greco Agesilao, nato a Caltanissetta quarantacinque anni (1875?) fa, è forse lo schermitore più popolare d´Italia e del mondo. Difatti sia nel vecchio che nel nuovo mondo egli ha lasciato un´eco gloriosa delle sue gesta e della sua maestria. I suoi trionfi in tornei e in concorsi internazionali non si contano. Nella scherma porta tutta l´ir¬ruenza del suo carattere siciliano”.

Interessantissimo è quanto pubblicato su “Libri d´oro” Almanacco dello sport 1920 dove possiamo leggere notizie dai più ormai dimenticate ma che hanno costituito la ripresa dello sport italiano appena uscito da una lunga e sanguinosa guerra. Leggendo queste notizie si intuisce la grande voglia di ritornare alla vita normale.

AVIAZIONE 1° Circuito di Sicilia (1919)

Ten. BERARDI su «M.9» in h. 5.13´ 16″ 2/5; 2° Carlo Cattaneo su «M. 5» in h. 5.15* 6″; 3° Berlingeri su «M.5» in h, 5.25´ 2/5, 4° Serg. Cubani su «F. B. A.» in h. 5.40´ 31″

N.B. La prova è riservata ai soli idro¬volanti

AUTOMOBILISMO

Targa Florio

1906 Tre giri delle Madonie, km. 450; 20 iscritti 10 partenti. 1° CAGNO su Itala, in 9.32´ 22″; 2° Graziano, su Itala, in 10.5´32″; 3° Bablot su Berliet.

1907 Tre giri delle Madonie, km. 450; 55 inscritti 44 partenti. 1° NAZZARO su Fiat in 8.17´ 36″; 2° Lancia su Fiat in 8.29´ 29″; 3° Fabry su Itala.

1908 Tre giri delle Madonie, km. 450; 16 iscritti, 13 partenti. 1° TRUCCO su Isotta Fraschini in 7.49´ 26″; 2° Lancia su Fiat in 8.41. 2″; 3° Ceirano su Spa.

1909 Un giro delle Madonie km. 150; 20 iscritti, 11 partenti (gentlemans). 1° CIUPPA su Spa in 2.43´ 19″ 2/5; 2° Florio su Fiat in 2.44´ 19″ 2/5; 3° Airoldi su Lancia.

1910 Due giri delle Madonie, km. 300, 10 iscritti, 5 partenti. 1° CARIOLATO su Franco in 6.20´ 46″ 1/5; 2° De Prosperis su Sigma in 8.00´.

1911 Tre giri delle Madonie km. 450 17 iscritti, 15 partenti, tempo pessimo. 1° CEIRANO su Scat in 9.32´ 22″; 2° Cortese su Lancia in 9.58´20″; 3° Soldatenkoff su Mercedes.

1912 Giro di Sicilia, km. 1050, in 2 tappe 26 iscritti. 1° SNIPE su Scat in 23.37´19″ 4/5; 2° Garetto su Lancia in 25.7´ 38″ 3/5; 3° Giordano su Fiat.

1913 – Giro di Sicilia, km. 1050 in 2 tappe 36 iscritti, 36 partenti. 1° NAZZARO su Nazzaro in 19.18´ 40″ 1/5; 2° Marsaglia su Aquila in 20.43´ 49″; 3° Gloria su De Vecchi.

1914 – Giro di Sicilia, km. 970 in 2 tappe 34 iscritti, 31 partenti. 1° CEIRANO E. su Scat in 16.51´ 31″ (media km. 57.500); 2° Gloria su De Vecchi in 18.41´ 43″: 3° Lopez su Fiat.

1919 – Circuito della Cerda. Tre giri, km. 432; 21 partenti, tempo pessimo. 1° BOILLOT su Peugeot in 7.51´ I” 4/5 (media km. 55.030); 2° Moriondo su Itala in 8.21´ 46″ (media km, 51.633): 3° Gamboni su Diatto.

CICLISMO

Bicicletta da corsa inizio 1900

I campionati di velocità su pista. Il primo Campionato PROFESSIONISTI è stato istituito nel 1981.

1891 Firenze – 1° ROBECCHI.

1892 Genova – 1° SAULI, 2° Siccardi, 3° Ruscelli (jun.).

1892 Genova – 1° GENTA, 2° Esperance, 3° Robecchi (sen.),

1893 Alessandria 1° TARDY, 2° Ginnasi, 3° Greco (jun.)

1893 Alessandria 1° RUSCELLI. 2° Buni, 3° Genia (sen.).

1894 Modena 1°DUNN, 2° Bonino, 3° Fornarier (jun.)

1894 Modena 1°PASTA, 2° Dani, 3° Dunn (sen.)

1895 Milano 1°PASINI, 2° Tommaselli, 3° Greco (jun.)

1895 Milano 1°BIXIO, 2° Nuvolari G, 3° Pasta (sen.)

1895 Milano 1° I. GILMORE, 2° Bixio, 3° Nuvolari G. (m.)

Sono perfettamente consapevole che leggere tutti questi dati può risultare faticoso ma, volutamente, ho desiderato mettere in risalto con il grassetto gli anni e i nominativi. Tutto questo per far riflettere tutti noi sul vero senso dello sport che avevano questi atleti, i quali dovevano affrontare dei lunghi trasferimenti, certamente non con i mezzi e le strade che ci sono oggi. Era la passione, la voglia di confrontarsi, il desiderio di nuove esperienze, di conoscere luoghi e persone diverse, tutte cose che oggi ormai sono sconosciute non solo ai giovani ma, purtroppo, anche in noi veterani.