VENERDÌ 21 DICEMBRE 2012
da “Il Veterano dello Sport” Novembre – Dicembre 2012
UNVS OGGI E DOMANI
>> ALBERTO SCOTTI
Il prossimo quadriennio è dietro l’angolo ed appare inevitabile ed ineludibile tracciare un bilancio di quello che sta finendo. A titolo personale posso dire che se da un lato ricordo con piacere i momenti trascorsi con gli amici del Consiglio Direttivo, dall’altro sono perfettamente consapevole che il mio apporto alla Associazione è risultato inferiore a quello che avrei voluto offrire anche se ho l’alibi (parziale) degli impegni assorbenti di lavoro. Tale limite risulta ancora più evidente se rapportato all’encomiabile, lodevole e fattivo attivismo del presidente che dedica a tempo pieno ogni sua energia a favore dell’Unvs. L’interessato si appalesa pertanto per lo meno ingeneroso nei confronti di se stesso quando il presidente si rammarica di non aver raggiunto tutti gli obiettivi che si era prefisso all’inizio del proprio mandato.
E qui si aprono le riflessioni e le valutazioni che ci accompagnano da tempo senza che fino ad ora si sia reperita la ricetta giusta. In effetti, indipendentemente dalla crisi obiettiva che penalizza, in questa fase storica, tutto il mondo dell’associazionismo, è opinione condivisa che, inter alia, i punti di debolezza e di criticità dell’Unvs sono, essenzialmente, costituiti dal ricambio generazionale e dalla scarsezza di risorse finanziarie utilizzabili. Ma una volta individuate le cause della nostra mancata crescita, come accennavo, non si è ad oggi riusciti a indicare i rimedi, ovvero a progettare percorsi virtuosi come ad esempio la ricerca di persone nel pieno delle energie e con spirito di volontariato orientato al mondo sportivo. Ricerca che dovrebbe essere agevolata dal patrimonio inestimabile di valori, comportamenti e di ideali che l’Unvs è in grado di mettere a disposizione. Il profilo di una adeguata disponibilità di risorse si propone come il più problematico ed il più insidioso e quello più difficilmente risolvibile, soprattutto in un periodo di recessione come l’attuale.
Al di fuori di una sorta di autofinanziamento affidato allo spontaneo supporto di soci sostenitori, senza che ciò significhi sottrarre mezzi alle sezioni (oltre tutto, realisticamente i costi di funzionamento delle strutture centrali non sono benevise in periferia), la soluzione più utilmente percorribile potrebbe essere quella di ottenere dal Coni, una volta rinnovato, che la distribuzione dei contributi alle associazioni benemerite, come l’Unvs, sia ispirata a criteri esclusivamente meritocratici. Si potrebbe obiettare che si tratta di un sogno utopico, ma qualche volta anche i sogni si possono realizzare.
Nel frattempo e nella prospettiva che queste mie brevi riflessioni, a ruota libera stimolino interventi, suggerimenti e prese di posizione, un’idea l’ho maturata a proposito di ricambi generazionali nell’ottica, altresì, di evitare che le successioni nelle strutture gestionali si risolvano in passaggi traumatici.
Ognuno di noi che, occasionalmente, ricopre cariche istituzionali dovrebbe fin da subito adoperarsi ed impegnarsi per preparare adeguatamente chi verrà dopo, nella convinzione che una congrua e tempestiva rotazione ai vertici direzionali non può che giovare all’Unvs. Si tratta di dimostrare così regolandosi che si reputa e si valuta il bene dell’Unvs come l’obiettivo essenziale e principale, magari rinunciando a qualche inconscia ambizione di visibilità personale ed affermando il principio che si può continuare a servire l’Unvs anche senza avere incarichi formali (fra l’altro in tal modo, si fornisce la riprova decisiva ed inconfutabile che quello che ci sta a cuore effettivamente sono le sorti della nostra Associazione).
Ritorno in chiusura, a riparlare del Presidente per esprimere il mio intimo convincimento che vorrà continuare le sua preziosa ed apprezzata opera per traghettare l’Unvs all’approdo che merita senza escludere che ne ridisegni, parzialmente la mission nel senso di tener conto che il mondo di domani è destinato ad essere composto in maggioranza da veterani divenuti anziani. In ogni caso e comunque il presidente potrà contare sul mio sostegno.
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