Uno sguardo al futuro dell’Unione

SABATO 15 DICEMBRE 2012

da “Il Veterano dello Sport” Novembre – Dicembre 2012

Uno sguardo al futuro dell’Unione

>> Paolo Mantegazza

PAOLO MANTEGAZZA

Come ho già avuto modo di sostenere nel mio intervento all’ultimo Consiglio Nazionale, senza voler per questo essere esaustivo, penso che almeno su questi tre argomenti dovremo confrontarci per cercare un rilancio della nostra Associazione. Il primo e più importante obiettivo è proprio quello di ridefinire la missione dell’Unione, tenuto in debito conto l’ampio e variegato mondo delle associazioni nazionali che, sotto vari aspetti, si interessano di sport. Ritengo a questo proposito che l’Unvs debba avere come oggetto primario della sua attività lo sport e gli anziani, in tutte le sfaccettature che tali temi presentano. Per questo motivo considero positivamente la sollecitazione a fare sport a continuare a promuovere attività sportiva utilizzando come strumento l’organizzazione di gare e campionati.
L’Unione deve diffondere un chiaro messaggio e renderlo agibile attraverso le proprie manifestazioni: trascorsa la giovinezza non si deve smettere di fare attività sportiva, se possibile anche a livello agonistico, perché questo è bene per il singolo e per la collettività. Il tema dei veterani e lo sport va sviluppato a livello sezionale attraverso le iniziative competitive sportive, che stimolando l’agonismo dei partecipanti gratificandoli per i risultati raggiunti e per il confronto con altri coetanei, ma anche attraverso altre attività, quali quelle storiche (il ricordo dei campioni passati, da trasmettere alle nuove generazioni), culturali (il valore dello sport nella formazione del cittadino e nello sviluppo delle società), mediche (il perché fa bene continuare a fare lo sport). Con la dovuta attenzione al contesto della collettività in cui si opera, evitando quindi sovrapposizioni per non diventare dei Panathlon minori o confondersi con l’attività di altre, magari più qualificate, associazioni (un esempio attiene alle iniziative che curano la motorietà degli handicappati). Il secondo argomento riguarda la necessità di raccogliere un numero sempre più alto di associati; che è condizioni essenziale per contare sia a livello locale che a livello nazionale. È evidente che occorrerà dare una risposta a chi chiede “ma l’Unvs cosa mi dà, cosa mi offre?”, e la risposta deve venire, oltre che dall’attività locale delle sezioni, soprattutto a livello nazionale, promuovendo ove possibile il confronto e il dialogo con i principali interlocutori degli Enti pubblici e del Coni, relativamente alla attività sportiva dei non più giovani. A livello minore, ma ritengo di una qualche efficacia, può valere il suggerimento già prospettato di dare una tessera d’onore alle personalità della Provincia, in particolare quelle premiate nelle nostre manifestazioni, facendo espresso invito alle stesse a continuare, anche per il futuro, ad essere soci dell’Unvs. Favorendo in tal modo, fra l’altro, anche la continuità delle stesse manifestazioni che hanno registrato la premiazione dell’interessato.
Meglio ancora se l’appello alla partecipazione e al sostegno dell’Unvs che viene rivolto ai premiati, proprio nella circostanza di tali manifestazioni, riesce ad essere allargato anche alle persone vicine agli stessi. In altri termini, non si deve far sfuggire alcuna occasione, soprattutto quelle provocate dall’Unvs, per allargare la cerchia dei nostri iscritti, rafforzando la sezione e l’Unione. Ed infine un elemento di carattere pratico, l’organizzazione interna della nostra Associazione. A rafforzare il ruolo dei vice-presidenti, e a rendere più articolato il lavoro del segretario nazionale, ritengo sia opportuno che vengano nominati dei vice-segretari (o sub-segretari), uno per ogni circoscrizione: Nord- Centro – Sud. Figure da scegliere tra quegli iscritti che abbiano disponibilità di tempo, dotati di particolari doti organizzative e che garantiscano un più diretto contatto con i tre vice-presidenti, ovviamente per le rispettive aree di competenza. Ai vice-segretari potrebbe altresì toccare il compito di collaborare più strettamente con i vari presidenti e segretari sezionali, nello svolgimento della loro attività locale, ovviamente in sintonia con il segretario nazionale a cui spettano, in via esclusiva, i poteri statutari relativi alla carica: scambio di iniziative, di informazioni e quant’altro utile per lo sviluppo dell’Unione. E questo soprattutto in considerazione del ruolo centrale, sempre più oneroso e complesso, che riveste la figura del segretario della nostra associazione.