Sezione Lentini femminile A. Lo Faro – D. Siracusano Il Carcere, la Befana e la 167

LUNEDÌ 20 FEBBRAIO 2012

Sezione Lentini femminile A. Lo Faro – D. Siracusano
Il Carcere, la Befana e la 167

di GS Martino Di Simo (2012)

Carcere borbonico Caltagirone

Prima delle feste natalizie alcune socie della Sezione UNVS femminile con la Presidente Eliana Lo Faro, sono state impegnate assieme alla Cooperativa Arcoiris, presieduta da Salvatrice Criscione e alla Compagnia Teatrale Integrata “Cittj Ambra” in un’iniziativa di valore sociale unico. Infatti, dopo una lunga serie di colloqui e di progetti con il Direttore del carcere di Caltagirone, hanno programmato tre spettacoli con i disabili mentali, da eseguire all’interno delle mura del carcere stesso, per tre giorni consecutivi.
La cosa più eclatante è stata quella di ottenere che all’ultimo giorno dello spettacolo potessero assistere anche le famiglie dei detenuti. Se non ci immedesimiamo in ciò che può essere un carcere, risulta difficile capire quello che è avvenuto durante questo spettacolo. Il carcere è il luogo dove viene espiata una pena, luogo di solitudine, lontano dagli affetti più cari, dove i colloqui sono programmati e contingentati nel tempo. I ragazzi della Cooperativa Arcoiris, nonostante i loro problemi mentali, guidati con maestria dalle loro insegnanti e responsabili, hanno saputo donare alcune ore di allegria ricongiungendo, o meglio ancora, hanno fatto sì che i detenuti potessero stare accanto alle loro mogli e soprattutto ai propri figli. Lo spettacolo, infatti, ha fatto in modo che le famiglie si riunissero per un breve tempo lontano dal consueto parlatorio. Chi era presente a questa particolare iniziativa ha riferito di aver visto negli occhi dei detenuti la felicità nel riavere a fianco i propri famigliari e di poter tenere vicino i propri figli. Certamente i detenuti hanno capito che la loro infelicità, dovuta al fatto di vivere segregati tra quattro mura di un carcere, è stata causata da loro stessi. Loro, che pur essendo capaci di intendere e di volere, si sono messi dalla parte della società sbagliata e per questo si trovano in carcere. Questi detenuti hanno visto, nei ragazzi disabili mentali, la gioia, la caparbietà di voler fare, di voler dimostrare che anche loro, pur nella loro disabilità, sono capaci di donare un sorriso e la felicità di vivere. Alla fine dello spettacolo è avvenuto il momento più triste, più toccante e cioè quello del ritorno alla normalità, al proprio destino. E’ stato commovente il distacco dei bambini dai loro padri i quali sono dovuti ritornare nelle proprie celle. E’ stato difficile far capire ai bambini che dovevano distaccarsi dai loro padri per ritornare alla vita comune, il più delle volte segnata dagli errori dei genitori.  Per cercare di addolcire la pillola amara del distacco, le tre associazioni hanno offerto a tutti i presenti dolci e doni, sotto lo sguardo vigile del Direttore e della Polizia Penitenziaria.  Una frase pronunciata da un detenuto, al momento di rientrare nel reparto del carcere, ha colpito le responsabili delle associazioni: “ma tu guarda, loro che sono malati di mente, vengono qui a sollevarci l’umore e a rallegrare la nostra vita e noi che siamo sani di mente abbiamo dato un calcio alla nostra vita”.

Labaro Sezione femminile

Nel nuovo anno, all’unisono, le quattro associazioni: UNVS Femminile, UNVS Santa Tecla, Aido e Metapiccola, hanno cercato di far trascorre il 6 Gennaio, giorno della Befana, un momento diverso della loro vita. Infatti, hanno organizzato la “Festa del giocattolo usato” invitando i bambini più fortunati a consegnare, nei vari luoghi di raccolta, un vecchio giocattolo con il quale non giocano più per consegnarlo ai bambini con famiglie meno fortunate. Forse per un giorno questi bambini si sono sentiti meno soli, meno poveri, potendo così giocare con qualche cosa che potesse renderli più felici e un po’ meno diversi dagli altri. Grazie a questa sensibilità dei volontari e al sociale, rivolto verso i meno fortunati, è allo studio un progetto di grandi proporzioni, che coinvolgerà diverse istituzioni.

Un momento del Carnevale

Nel calendario del Carnevale Lentinese 2012, voluto dall’amministrazione Comunale di Lentini e dall’Assessore allo Spettacolo, è stato inserito l’”Animazione per Bambini” organizzato in collaborazione tra l’Associazione di Volontariato Metapiccola, Aido e la Sezione Femminile “A. Lo Faro e D. Siracusano”. Questa manifestazione si è svolta dal 18 di febbraio per tre pomeriggi iniziando da un quartiere del Comune di Lentini denominata “Zona 167” e proseguendo per Sopra Fiera-Largo Rapisardi.  Mai avevo sentito indicare una zona con un numero, al che è scattata la mia naturale curiosità. Così ho scoperto che la denominazione sta ad indicare il numero di una legge che permetteva la costruzione di abitazioni popolari. Purtroppo i progettisti non avevano una grande fantasia e hanno costruito questo villaggio tutto molto squadrato. La scelta di fare il Carnevale in una piazza della Zona 167 è stata quella di coinvolgere i ragazzi e gli abitanti che si trovano lontani dal centro del comune. Cioè gli organizzatori hanno pensato di uscire dal solito centro, dove si svolgono tutte le manifestazioni, per andare in periferia e portare anche qui la festa gioiosa del carnevale. Nonostante un pomeriggio, insolitamente freddo per queste zone, ha visto la presenza di un buon numero di bambini e adulti che hanno ballato, scherzato sulla musica di canzoni, scelte per l’occasione, da Luciano Incontro. Mentre il Presidente di Metapiccola, Tagliaverga Alfredo, distribuiva i sacchetti di coriandoli e tutta la piazza si è riempita di un folto strato di variopinti pezzetti di carta. Come animatrici dell’iniziativa, ha visto impegnate, rigorosamente vestite e truccate per questa occasione, la Presidente Eliana Lo Faro e sua figlia Francesca, vere attrazioni, tanto da essere sempre circondate da bambini festanti. Erano presenti anche altre socie della Sezione che hanno curato altri aspetti della festa per rendere ancora più festoso e caldo quel pomeriggio così siberiano.