SEZ BARI FRANCESCO MARTINO IL GIOCO DEGLI SCACCHI – UN VERO ALLEATO PER LA MENTE DEI BAMBINI

SEZIONE BARI FRANCESCO MARTINO

IL GIOCO DEGLI SCACCHI – UN VERO ALLEATO PER LA MENTE DEI BAMBINI

Di Laura Tirloni

In Spagna presto diventeranno materia obbligatoria a scuola, mentre in Francia, Germania e Gran Bretagna lo sono già da alcuni anni. Stiamo parlando dell’antichissimo gioco degli scacchi, di presunta origine persiana, che tra i suoi effetti, oltre al puro divertimento, sembra avere quello di allenare la mente e di sviluppare l’intelligenza. Secondo alcuni studi, giocare a scacchi con regolarità favorirebbe il rendimento scolastico del 17 per cento.
Negli adulti, il gioco degli scacchi sembra invece contribuire a prevenire l’invecchiamento cerebrale e di conseguenza a frenare lo sviluppo di demenza e malattie degenerative come l’Alzheimer. Altri studi evidenziano una sua possibile applicazione nel trattamento di bambini con iperattività, autismo, sindrome di Asperger e sindrome di Down.
In Italia nel 2008 c’è stato un accordo tra il Ministero dell’Istruzione e la Federazione Scacchistica per introdurre gli scacchi come materia scolastica, seguito da una risoluzione del 2013 che impegna il nostro governo a promuovere gli scacchi a scuola e a destinare risorse agli istituti che aderiscono a tale programma.
Al momento, tuttavia, siamo ancora in fase di attività facoltativa.
Quando parliamo di scacchi, parliamo di una vera e propria disciplina sportiva riconosciuta dal Coni che può rivelarsi molto utile nel percorso pedagogico del bambino in età scolare, per aiutarlo a raggiungere fondamentali obiettivi nello sviluppo della mente, della personalità e del comportamento sociale.
Essendo un gioco di strategia, gli scacchi aiutano il bambino a trovare soluzioni ai vari ostacoli che si presentano durante la partita contro l’avversario, che possono essere assimilabili a qualsiasi programmazione razionale di un progetto logico, nella vita di tutti i giorni.
A tale scopo, al bambino è richiesto un notevole sforzo di concentrazione, anche prolungata nel tempo, considerando che ogni mossa è irrevocabile.
Il regolamento, inoltre, prevede la massima correttezza, lealtà e accettazione delle regole, sigillata dalla cavalleresca stretta di mano iniziale.
L’opportunità di prendere delle decisioni (seguite da conseguenze non recuperabili) e di trovare soluzioni facendo appello alle proprie risorse intellettive fornisce al bambino un’iniezione di fiducia nelle proprie capacità, e lo aiuta a fortificare la propria autostima. Niente improvvisazione negli scacchi, ma via libera a una fantasia disciplinata!
Dovendo rimanere seduti per un certo tempo, è inoltre necessario che il bambino sia in grado di esercitare un controllo sul proprio corpo, ma anche di gestire l’ansia dell’incontro. In una qualsiasi partita a scacchi, la pazienza è indispensabile per poter riflettere, rielaborare i concetti e attendere la mossa dell’avversario.
Infine, può rivelarsi sempre utile ricordare le varie mosse, soprattutto delle partite precedenti, il che senza dubbio potenzia le abilità mnemoniche anche se, allo stesso tempo, si dovranno sempre trovare nuove soluzioni per difendersi o attaccare, fornendo risposte creative. Senza dimenticare l’intuizione, grande alleata degli scacchi!

Dott.ssa Laura Tirloni
Psicologa – Psicoterapeuta
tirloni.laura@libero.it