«Sbrigati che devi scrivere!» «Scusa, ho appena vinto l’oro»

SABATO 26 MAGGIO 2012

IL RICORDO – FU ANCHE CRONISTA PER LA GAZZETTA

Da LA GAZZETTA DELLO SPORT 26 Maggio 2012

«Sbrigati che devi scrivere!»

«Scusa, ho appena vinto l’oro»

di Daniele Radaelli 

Mangiarotti Portabandiera

Edo Mangiarotti è stato anche giornalista, ha scritto per anni sulla Gazzetta. Non come opinionista o corsivista, ruolo spesso assegnato ai grandi campioni in pantofole.

Ha fatto il cronista, quando ancora stava in pedana. Nell’epoca di computer, cellulari e twitter, si fatica a capire quanto fosse impegnativo garantire il servizio al termine di una gara, a Parigi piuttosto che a Budapest negli anni Cinquanta. Significava concludere le sfide, affannarsi a cercare un telefono, prendere la linea e dettare l’articolo, spesso «a braccio» cioè senza averlo scritto, ai dimafonisti che lo registravano o stenografavano per poi trascriverlo a macchina. E la dettatura dei nomi! Una fatica in più: D’Oriola diventava «domodossola apostrofo otranto roma imola otranto livorno ancona», una compitazione indispensabile perché i nomi fossero scritti correttamente, nonostante le linee spesso precarie. Mangiarotti affrontava questi impegni con la stessa baldanza che aveva negli assalti. Con impegno e umiltà, lui, campione supertitolato, non faceva mai mancare il suo articolo.

La gazzetta della domenica

Un aneddoto che spesso amava raccontare lo vede protagonista all’Olimpiade di Helsinki ’52. Gara di spada, Edo arriva affannato in sala stampa dove il direttore della Gazzetta, Gianni Brera, e l’inviato Gualtiero Zanetti stanno scrivendo, ma lo attendono con trepidazione. «Cavolo Edo, dove eri finito? E’ tardi!» gli dice Zanetti. «Sai, mio fratello Dario nel girone finale ha dovuto fare uno spareggio a 3 per l’argento e così sono stato lì a vederlo» risponde Edo. «E com’è finita?», s’inserisce Brera, «Ha preso l’argento». «Bene. E l’oro a chi è andato?» incalza il direttore. «Quello l’avevo già vinto io prima» replica Mangiarotti, «Ciolla!» sbotta Brera in dialetto ridendo. «Vabbè – interviene Zanetti – scrivi 80 riche di cronaca. Ma muoviti, che a Milano devono andare in edicola». Così il grane Edo si mise alla macchina per scrivere e raccontò il suo trionfo olimpico