LE OLIMPIADI MODERNE 2a PARTE

MARTEDÌ 9 AGOSTO 1983
da “Il Veterano Sportivo” Settembre – Ottobre 1983

LE OLIMPIADI MODERNE 2a PARTE

(segue dal n.ro  precedente)

Il barone Pierre de Coubertin.

La settima olimpiade viene assegnata al Belgio per onorare quel piccolo paese che tanti sacrifici aveva sopportato durante la grande guerra.Le Olimpiadi del 1916 dovevano svolgersi in Germania ma la seconda guerra mondiale chiamò gli atleti e le genti tutte a ben diversi cimenti.
Tutto si svolge in un clima sobrio ed austero. Gli atleti alloggiano nelle scuole e vengono trasferiti nei luoghi delle gare su dei camion militari. Lo stadio olimpico, costruito grazie ad una sottoscrizione è intitolato al generale Pershing, comandante in capo delle truppe americane in Europa durante la guerra.

Il grande schermidore livornese Nedo Nadi.

Vengono escluse dai giochi la Germania e tutti i paesi sconfitti. Gli italiani indossano per la prima volta delle maglie azzurre. Nascono così gli «azzurri». Ugo Frigerio, chiamato il «bambino» per via dei suoi diciotto anni, vince due medaglie d’oro nei 3 e nei 10 km. di marcia. Nella ginnastica  continuando la grande tradizione italiana, vince Giorgio Zampori, un ex mitragliere del Carso, mentre Bonetti vince il titolo dei massimi nel sollevamento pesi. Il migliore azzurro è però Nedo Nadi, un livornese proveniente da una grande famiglia di schermidori; 5 delle 13 medaglie d’oro conquistate dall’Italia sono sue: fioretto individuale e a squadre, spada a squadre e sciabola individuale e a squadre. E’ il più grande schermitore di tutti i tempi non solo per le sue vittorie ma anche per il suo stile. Rimase imbattuto. Finalmente anche l’Italia ha il suo eponimo. Nel villaggio olimpico di Monaco vi è oggi una via a lui intitolata.
Altro grande protagonista di quei Giochi è Paavo Nurmi, un finlandese che vince i 10.000 e la corsa campestre e si piazza secondo nei 5.000 metri  Viene chiamato «l’uomo-cronometro» perché corre con un orologio in mano che gli consente di seguire una prestabilita tabella di marcia senza curarsi del comportamento degli avversari. Questo correre sul ritmo e non sull’uomo, gli consente di conseguire tutti i record mondiali dai 1.500 ai 10.000 dal 1920 al 1932. E’ uno dei più grandi atleti di tutti i tempi. I finlandesi gli hanno da tempo eretto una grande statua all’ingresso dello stadio olimpico di Helsinki.
I 100 ed i 200 metri sono vinti dall’americano Charley Paddock rimasto famoso per il balzo in avanti che era solito spiccare prima di tagliare il traguardo.
Nel canottaggio, Jack Kelly, il padre della indimenticabile principessa Grace di Monaco, vince due titoli.
L’Italia è medaglia di bronzo nel tiro alla fune, singolare gara destinata poi a sparire dai programmi olimpici  in cui per vincere occorreva trascinare gli avversari per almeno 4 metri.
Nelle gare di tiro gli americani, la cui squadra è composta in gran parte di cow-boys, vincono ben 13 delle 29 medaglie.

Il grande lottatore genovese Porro.

L’ottava Olimpiade si svolge a Parigi che è ansiosa di riscattare la pessima edizione di 24 anni prima; e ci riesce.Grande protagonista di questi Giochi, oltre a Paavo Nurmi che conquista altre quattro medaglie d’oro, è Johnny Weissmiiller un bel ragazzone americano alto e biondo che entusiasma le folle vincendo tre medaglie d’oro nel nuoto imponendosi nei 100, 400 e 4×200 stile libero. Nella prima di queste gare vince con 59″ ed è il primo uomo al mondo a scendere sotto il minuto. Più tardi si darà al cinema dove nei panni, si fa per dire!, di Tarzan gareggerà in acqua contro i terribili coccodrilli di gomma del cinema hollywoodiano. Vincerà anche nelle successive olimpiadi e le sue imprese hanno veramente del miracoloso solo se si pensa che Weissmùller fu consigliato dal medico di praticare il nuoto da bambino perché poliomielitico!
Il torneo di calcio è vinto, con grande sorpresa di tutti, dalla squadra dell’Uruguay i cui giocatori, autentici funamboli, incantavano la folla. Nasce il calcio sudamericano.
Mentre le successive Olimpiadi di Amsterdam si svolgono senza particolari acuti, quelle di Los Angeles del 1932 rimarranno veramente memorabili  Gli americani vi impiegano grandi mezzi, intenzionati come sono a farsi perdonare la deprimente edizione di St. Louis. Le gare si svolgono al «Colosseum Stadium» capace di 105.000 spettatori. La partecipazione italiana è qualitativamente notevole e ben 12 medaglie d’oro, 12 d’argento e 11 di bronzo vanno ad arricchire il nostro medagliere. Romeo Neri conquista da solo tre medaglie nella ginnastica  Gli italiani si comportano ottimamente anche nelle gare di tiro dove vincono con Renzo Morigi con la pistola automatica da 25 metri. Riesce a far sei centri in due secondi e lo chiameranno per questo, la « mitragliatrice umana».
Boninsegni, quinto classificato, impressiona talmente gli americani per la sua precisione che questi gli offrono un posto di istruttore nell’F.B.I.
La vittoria più prestigiosa è però quella di Luigi Beccali, il popolare Ni­ni, figlio di un ferroviere, che vince con un finale entusiasmante la gara dei 1.500 metribattendo campioni ben più quotati di lui. Anche in America, dove vive attualmente, molti ricordano ancora quella sua vittoria.
Nella classifica ufficiosa che viene regolarmente compilata dagli esperti al termine delle Olimpiadi, l’Italia figura al secondo posto dietro gli Stati Uniti. Verrà perciò chiamata «l’Olimpiade degli italiani».
I giapponesi, in forte ascesa in campo sportivo, si affermano in tutte le gare di nuoto eccetto che nei 400 stile libero dove vince l’americano Clarence Crabbe, meglio noto più tardi come Buster Crabbe, altro Tarzan dello schermo. Anche tra i partecipanti alle gare di scherma c’è un futuro grande eroe hollywoodiano destinato a deliziare il palato degli amanti di film d’avventura: è australiano e si chiama Errol Flynn.

Angelo Ciofi