La Cristianità e la Tradizione
Di Giovanna Grieco
Che cosa si intende per Tradizione? Sia in senso stretto che in senso lato tutto ciò che si tramanda di generazione in generazione, per iscritto e verbalmente, usi e costumi di una determinata cultura, di un popolo, di una popolazione specifica, di una minoranza etnica ma anche i saperi acquisiti , impliciti ed espliciti di una particolare disciplina del sapere umano.
Si potrebbe anche usare una metafora dell’immaginario collettivo rappresentandosi un corteo storico o una danza tradizionale in costume; anche Miriam, la sorella di Mosè ed Aronne, danzò al Signore dopo la traversata del Mar Rosso per ringraziare, con il cuore, la Grazia ricevuta: il passaggio dalla schiavitù alla libertà usando passi di danza conosciuti appartenenti alla tradizione del popolo d’Israele ma ispirati dal cambiamento.
Oppure, per ritrovarsi a condividere sensazioni ed emozioni, far scorrere, come per riavvolgere il nastro di una pellicola del passato, tutte le immagini rimaste nella nostra memoria di dipinti, affreschi, quadri e sculture della tradizione artistica religiosa italiana, francese ed europea.
Potrebbe essere anche in tema pensare al volo e alla caduta di Icaro per simboleggiare il desiderio antico se non ancestrale dell’umanità di volare, di librarsi nell’aria, di spostarsi nel cielo , senza spazio e senza tempo, un po’ come fanno anche gli Angeli: l’anelito archetipico di conoscere il Paradiso prima di entrarvi.
Sicuramente invece è tradizione nota , vista, vissuta e partecipata quella di portare la Madonna in processione, Gesù Crocifisso o Risorto, il Santo Patrono o il Santo a cui è dedicata ogni parrocchia; le luci della fiaccolata di speranza, i canti di ovazione, la realizzazione del Presepe vivente, la sorprendente vista delle luminarie del Natale: ecco come la sacralità e la tradizione convivono.
La preparazione alla nascita di Gesù ascoltando le parole del Vangelo, pregando, confessandosi, facendo la Comunione e le buone azioni, non fa solo parte della Tradizione, ma costituisce l’essenza della Cristianità, del rinnovamento dei sentimenti umani, del cambiamento reale del cuore e della vera conversione spirituale nella speranza e nell’accettazione del Mistero.
Quando San Giovanni il Battista ha cominciato a predicare preparando la strada al Messia, la tradizione “di quel tempo” avrebbe voluto che il figlio di un sacerdote, di papà Zaccaria appunto , predicasse nella sinagoga e non nel deserto, che vestisse elegantemente e non indossasse certamente pelli di cammello o mangiasse locuste!
“In quel tempo” coloro i quali mangiavano con i pubblicani e con le prostitute si credeva venissero “contaminati” come esattamente oggi si viene contagiati da una malattia virale; questa era la tradizione secondo la quale gli apostoli rimasero sorpresi quando Gesù si autoinvitò a casa di Zaccheo che era salito sull’albero del Sicomoro per vederLo in quanto non poteva farsi largo tra la folla ostile per il “lavoro” che svolgeva e perché “basso di statura”.
Contrariamente alla Tradizione della sua condizione economica e sociale, del tempo, ma anche di ogni tempo, Zaccheo promette di restituire e donare il denaro estorto permettendo in questo modo a Gesù di restare nel suo cuore nuovo pronto a battere per la salvezza dell’anima perché la Salvezza era entrata nella sua casa!
Nel medesimo modo gli apostoli rimasero quasi sconcertati quando Gesù si autoinvitò a casa di Matteo, l’esattore delle tasse, praticamente mal visto da tutti e soprannominato in maniera offensiva, che pure lasciò tutto e tutti per seguirlo: era già il profumo del pesce fresco, quello stesso pesce simbolo della Tradizione delle prime comunità Cristiane, lo stesso pesce che si prepara la Vigilia dell’Immacolata e di Natale!
Allo stesso modo, la frase detta da Gesù mentre inscriveva sulla sabbia, qualcosa di cui non sapremo mai, lascia perplessi tutti quegli uomini fedeli alla tradizione, quindi alla Legge, disposti a lapidare, senza battere ciglio, la giovane adultera sorpresa in flagranza di reato.
L’effetto dirompente di una semplice verità scritta solo nel cuore della Legge, che è il Perdono, presente nel cuore di ognuno di noi, per Dono ricevuto, tutta da scoprire, fa comportare, inaspettatamente, tutti i potenziali giustizieri, in figli di Dio. Nessuno scaglia la prima pietra e tutti quelli che se ne erano già muniti, pronti a scagliarla per dimostrare di essere fedeli servitori della Legge e della Tradizione, la lasciano cadere per terra e se ne vanno via abbandonando il luogo del “peccato”: il misfatto del giudizio umano che non lascia scampo!
La pietra scartata diventa testata d’angolo, aldilà di ogni immaginazione, mentalità e pensiero umano: quando si prega e si chiede una grazia, ogni pellegrino penitente crede, per fede e per tradizione, di chiedere la grazia giusta per la propria vita, per quella dei familiari, e di ottenerla per le preghiere, i meriti e il voto fatto, ma nessuno conosce la volontà di Dio e i Suoi progetti su di noi; in realtà nessuno conosce intimamente cosa è meglio per la propria anima!
La vera grazia è il miracolo che accade dentro di noi, senza fare rumore come quando cade la neve, compiuto dalla perseveranza nella preghiera, dall’amore, dal perdono e dalle buone intenzioni; è quello che fanno gli uomini e le donne che animano la gestualità quotidiana attraverso la buona volontà, la generosità, la partecipazione emotiva alle gioie e alle sofferenze degli altri, quella quotidianità semplice, di tutti i giorni, proprio così come il cuore, la mente e l’anima di ognuno di noi desiderano.