IN DUE MESI OLTRE 20MILA VISITATORI. LA MOSTRA DEDICATA A MARTINO, UN SUCCESSO INCREDIBILE

DA SITO SEZ BARI

IN DUE MESI OLTRE 20MILA VISITATORI. LA MOSTRA DEDICATA A MARTINO, UN SUCCESSO INCREDIBILE

Oltre 20mila visitatori in due mesi. La mostra organizzata dai Veterani dello sport, in collaborazione con Angiulli, Ansmes, direzione regionale Musei nazionali Puglia, nel castello svevo – dedicata a Francesco Martino, vincitore di due medaglie d’oro alle Olimpiadi di Parigi – supera le aspettative più rosee. Il dato gratifica quanti si sono impegnati per la realizzazione della rassegna che ospita fotografie, scritti, pagine di giornali e trofei del ginnasta barese.
Una ricerca storica complessa, non facile, grazie alla quale è stato possibile far conoscere una delle pagine più luminose della storia sportiva della nostra città. Per una volta possiamo dirlo? Siamo stati bravi. Per la scelta del personaggio, per l’allestimento, per la sede individuata.
La mostra chiuderà i battenti domenica 29 settembre. E ripropone la necessità di avere a disposizione della città un museo dello Sport, cosa ben diversa dal museo da dedicare al Bari calcio.
Un luogo che raccolga oggetti, testimonianze e contributi audio-visivi capaci di raccontare la grandezza della nostra storia sportiva costruita da uomini e donne oggi celebrati occasionalmente.
Bari ha tre olimpionici. Oltre a Francesco Martino, Pietro Lombardi, oro nella lotta greco-romana a Londra 1948 e Francesco Attolico, oro a Barcellona 1992 col Settebello nella pallanuoto. Ancora, un campione mondiale di pattinaggio a rotelle, come Bepi Lobuono; il campione di nuoto di gran fondo Paolo Pinto; il pluri campione iridato di canottaggio Ruggero Verroca. E poi circoli centenari (Barion, Vela, Tiro a segno), atleti olimpici, campioni europei e italiani.
E’ il volto della eccellenza destinato ad entrare in quella storia costruita dai ricordi da collocare e preservare non solo nella sensibilità di ognuno di noi, ma anche in un luogo “fisico” che, tangibilmente, tramandi immagini, cimeli, storie. Ecco, allora la necessità del museo.
Nello stadio della Vittoria, il contenitore sportivo cittadino per eccellenza, ci sono tanti spazi sottoutilizzati o inutilizzati. Una convenzione duratura nel tempo (almeno 10 anni) con le due associazioni benemerite riconosciute dal Coni, l’Unvs (Veterani dello sport) e Ansmes (Stelle al merito sportivo), alla quale potrebbero aggiungersi tutti i soggetti istituzionali interessati, garantirebbe la fruizione della struttura senza spese a carico dell’amministrazione comunale.
Ai soci (dirigenti, tecnici e atleti di ieri) verrebbe affidato il compito di organizzare il percorso di visita e di fornire le chiavi di lettura necessarie ad illustrare i significati degli oggetti esposti. Diventerebbero dei “navigatori della conoscenza” al servizio degli utenti.
Un museo – luogo d’incontro e di educazione – in continua crescita, grazie alla raccolta di trofei, oggetti simbolici, gagliardetti, immagini messi a disposizione dalle federazioni, dalle società sportive, da familiari ed amici di personaggi significativi dello sport barese.
Ma anche un punto di riferimento per quanti, rimettendo in
ordine il materiale conservato in scaffali, armadi e depositi, ricordandosi dell’esistenza del museo dello sport, evitino di smaltire, per mancanza di spazio, in maniera irrazionale, oggetti, attrezzi, divise, magliette, gagliardetti, coppe e targhe, ritagli stampa, fotografie, video e cd, manifesti e depliant. Un modo non solo per assicurare al museo una eterna giovinezza, nel continuo aggiornamento storico, ma anche per garantire al mondo dello sport un “santuario” dove ricordare e alimentare la propria “fede” sportiva.