“ Il Dovere della Memoria”. Ricordando Carmelo Salanitro.

KIWANIS CLUB TAUROMENIUM – VALLE ALKANTARA

“ Il Dovere della Memoria”. Ricordando Carmelo Salanitro.

Romano Andrea 1933

Videoconferenza divisionale

di Luigi Romano

Patrocinata dalla Divisione 2 – Etna Patrimonio dell’Umanità, e dal Luogotenente Governatore, Epifanio Giuffrida, organizzata dal Club Tauromenium, giorno 28 gennaio scorso, concomitante con il giorno della memoria, si è effettuata una conferenza one line, Webmaster Antonio Sciuto, avente come tema principale: “ Il Dovere della Memoria”. Ricordando Carmelo Salanitro.

Relatore il prof. Dario Stazzone, Presidente della Società Dante Alighieri di Catania e con l’intervento musicale del M° Agatino Scuderi, docente di chitarra al Conservatorio Vincenzo Bellini di Catania.

L’intervento introduttivo, è stato fatto dallo stesso Presidente del Club Tauromenium, Luigi Romano che, nel presentare la conferenza, si è voluto soffermare, su una esperienza da lui tristemente vissuta e, per onorare la memoria del proprio padre, ha raccontato che nell’anno 2014, in occasione della Festa della Repubblica, invitato dallo stesso Prefetto di Catania, Maria “Guia” Federico, si è visto consegnare, nel cortile della stessa Prefettura, una medaglia di bronzo, riferita agli Internati Militari Italiani (IMI), rilasciata dal Presidente del Consiglio dei Ministri, in memoria del padre Andrea, deportato in un lager nazista situato in Pomerania, una regione della Polonia occupata dalla Germania. Questi, richiamato alle armi a ottobre del 1942, venuto in permesso speciale per la morte della madre avvenuta a luglio del 1943, avendo chiesto di prolungare di qualche giorno il suo permesso speciale, per assistere la moglie durante il parto, ormai prossimo, si vide rifiutare la richiesta dai CC. di Zafferana Etnea e dovette ripartire per il fronte.

Buona parte dei catanesi, per evitare il pericolo dei bombardamenti si era trasferita un po’ ovunque nei paesini della provincia; la famiglia del padre del Presidente Luigi Romano, era sfollata ad Aci Sant’Antonio (CT) e quella della madre a Zafferana Etnea, dove nacque. Dopo l’otto settembre, data dell’armistizio, gli italiani erano convinti che la guerra fosse finita, ma lui, Andrea Romano, lo si legge nei suoi diari, capì che la vera guerra iniziava da allora, E così fu. Fummo considerati dai Tedeschi dei traditori, e racconta un episodio avvenuto durante un conflitto a fuoco, dove il padre si salvò miracolosamente, in quanto si era allontanato in quel momento per rifornirsi di munizioni, al ritorno trovava il suo Maggiore ucciso da una bomba a mano e il suo zaino ove custodiva i suoi diari, bruciacchiato dalla deflagrazione. Diari e medaglia che luigi Romano ha mostrato in diretta. In questi diari, le cui copie sono custodite, assieme ad altre, a Roma al Ministero della Difesa, con scheda anagrafica del cap. Andrea Romano, messe a disposizione di storici, docenti e studenti. Universitari, si leggono pagine drammatiche del trasporto fino in Polonia, in vagoni stipati con oltre 50 prigionieri, con degli “sfilatini” di pane da dividere ogni dieci e mezzo bicchiere d’acqua ciascuno. A Stargard, cittadina polacca, nello Stalag 2D, trascorse i peggiori anni della sua vita, su “pagliericci pieni di cimici ed altre bestie varie”, così sta scritto in un diario. Gli fu chiesto, prima di essere tradotto nel lager, se voleva “collaborare”, ma lui rispose con queste testuali parole: ”se questo è il mio destino, seguo il mio destino”. E così fu fino a maggio del 1945, allorché fu liberato dagli americani. Contrasse molte malattie che debilitarono il suo corpo, Ogni qualvolta che i tedeschi li passavano in “rassegna”, li spogliavano sempre di più e, per dormire e coprirsi usavano anche in quattro un ”pastrano”. Pesava, alla sua liberazione, 38 Kg. Contrasse delle malattie che si portò fino alla morte avvenuta venti anni dopo, all’età di 57 anni, lasciando moglie e tre figli, fra cui Luigi, il maggiore di loro. Tutto questo è conservato nell’archivio storico del Ministero. Il Presidente conclude il suo intervento sollecitando i giovani a non dimenticare questi eventi storici, soprattutto ricordando a loro che chi sconosce la storia del suo passato, della sua famiglia, della sua patria, non potrà scrivere un futuro!

Inutile dire che tale esperienza narrata sinteticamente dal figlio, Luigi Romano, oggi ultrasettantenne, ha scosso e commosso molti partecipanti.

Successivamente le due chairs divisionali, Sarah Angelico e Lidia Privitera, hanno presentato, leggendo i rispettivi curriculum, sia il Prof. Dario Stazzone, sia il M° Agatino Scuderi, anticipati da un applauso ancor prime dei loro interventi.

Altrettanta storia, forse ancora più drammatica perché si concluse con la morte del Prof. Carmelo Salanitro, nativo di Adrano (CT), insegnante di latino e greco morto a Mauthausen.

Per il suo modo di fare politica, egli fu denunciato dal Preside dove insegnava a Catania, il Liceo M. Cutelli, arrestato e incarcerato a Regina Coeli per 18 anni e, da lì, consegnato ai tedeschi che lo tradussero in uno dei più famosi lager nazisti, Mauthausen, poi a Dachau e poi, nuovamente a Mauthausen dove morì in una camera a gas. nell’aprile del 1945. (poco prima della Liberazione!).

Tutto ciò, e ancora di più è stato brillantemente ricordato dal Prof. Dario Stazzone.

Anche questo racconto ha commosso tutti i partecipanti.

Infine, il M°Agatino Scuderi, ci ha riportato, con la sua chitarra, nella realtà, facendoci ascoltare dei brani meravigliosi, l’ultimo dei quali, a richiesta, “Giochi proibiti”, è stato suonato meravigliosamente.

Ha concluso la serata commemorativa e molto toccante, il Luogotenente Governatore, Epifanio Giuffrida, il quale, anche lui concordava su quanto prima, dai più, asserito e cioè che non si può avere un futuro se non si conosce la propria storia! Si è congratulato con il Presidente del club, con i Soci tutti per la bella iniziativa, con i relatori ed il Maestro e con i partecipanti, per la riuscita della conferenza.