MERCOLEDÌ 30 MAGGIO 2012
“We Can”
di GS Martino Di Simo (2012)
L’Assemblea dell’Unione Veterani dello Sport tenutasi a Milano Marittima il 5 maggio u.s. possiamo considerarla la terza dell’era Bertoni. Dopo l’elezione a Presidente dell’avv. G.P. Bertoni avvenuta a Massa nel 2009, dopo una lunga presidenza di Edoardo Mangiarotti, c’è stata quella di Bra che ha segnato la prima svolta di un certo rinnovamento, per poi passare a quella innovativa avvenuta in terra di Sicilia che ha aperto una nuova strada che è stata percorsa con l’Assemblea di Milano Marittima. Infatti, in questa occasione è stata votata da tutti i delegati delle Sezioni, una sostanziale modifica e riduzione dei Consiglieri Nazionali.
Se la memoria non mi tradisce questa ipotesi era nell’aria da molti anni, ora è divenuta una necessità per motivi economici che stanno attanagliando ogni attività, in questo momento di crisi mondiale. Sono consapevole che è gratificante essere chiamati a ricoprire importanti incarichi in seno all’Unione, purtroppo vuoi per i succitati motivi economici, sia per adeguarsi a quanto ha richiesto il CONI, non dimenticandoci che siamo una delle benemerite, ha portato a questa decisione.
L’UNVS dalla sua fondazione nel lontano 1954 ha sempre trascorso alti e bassi passando anche da dei commissariamenti ma non per motivi finanziari. Ogni volta che si sono presentate delle difficoltà finanziarie si è cercato sempre di tagliare sia nel numero delle edizioni del giornale, sia nella pubblicazione dell’annuario, sia nel chiedere altri sacrifici ai Soci con l’aumento delle quote da versare alla Segreteria di Milano. Purtroppo questo momento si è ripresentato, però questo va messo a frutto al meglio perché una buona gestione e una lungimiranza verso il futuro, potrà far crescere meglio l’Unione.
Non è il mio pensiero ma l’ho mutuato da un mio amico industriale il quale mi diceva che gli investimenti vanno fatti nei momenti di crisi per essere pronti alla ripartenza. Noi non siamo un’azienda che ha come scopo un utile, ma per essere pronti per una nuova rinascita, è necessario investire sugli uomini.
La riduzione dei Consiglieri non dovrà essere fatta con tagli lineari ma con una visione allargata per non lasciare zone d’ombra. Il Presidente Bertoni, nel suo primo quadriennio, aveva formato una squadra ma, come accade anche nello sport di più giocatori, questa ha bisogno di una nuova rimodulazione dovuta anche a fattori esterni, del tipo CONI e crisi finanziaria.
In prospettiva delle nuove elezioni dovrebbe essere veicolata l’idea che, se desideriamo dare veramente una crescita alla nostra Unione, non ci sono ruoli e incarichi ma tutto il gruppo dirigenziale deve lavorare per un futuro migliore dei Veterani.
Dal VicePresidente al Consigliere Nazionale di riferimento, al Delegato Regionale, vero motore e conoscitore del proprio territorio, alla Consulta Regionale, ai Presidenti di Sezione, tutti questi dovranno essere la forza motrice per una rinascita dell’anziana Unione. Per attuare i programmi per prima cosa bisogna credere noi stessi, non dobbiamo fermarci all’ambizione di aver raggiunto una poltrona, la gratificazione deve avvenire per quello che ognuno di noi riceve per meritocrazia. Anche un piccolo passo avanti è un successo; il mare è un ammasso di gocce d’acqua.
In questo particolare momento tutte le associazioni sono in crisi. Forse sono troppe, forse siamo stanchi di tutte queste forme di associazionismo in cui molte si assomigliano. La nostra tessera sociale fino ad ora ha avuto solo un valore simbolico. Questo non è stato sufficiente ad incentivare l’iscrizione di nuovi soci più per colpa nostra che per mancanza di volontà da parte dei numerosi sportivi presenti sul territorio.
Durante l’ultima Assemblea è emerso che alcune Sezioni hanno fatto accordi territoriali a favore dei propri soci e questo esempio andrebbe seguito anche dalle altre Sezioni che non ci hanno, per il momento, pensato. Vorrei suggerire al Consiglio Direttivo o al Comitato di Presidenza di creare una Commissione che faccia una ricerca delle sezioni che hanno attuato progetti a favore dei Soci e poi trasmettere queste esperienze aiutando così le Sezioni a migliorarsi sotto il profilo associativo.
Un compito non più rimandabile è quello di creare una maggiore visibilità verso il mondo esterno. Soprattutto dobbiamo trovare la chiave per farci conoscere meglio dal CONI: siamo l’unica associazione benemerita che pratica e fa frequentare lo sport, se non siamo noi ad avere le carte in regola gli altri ne hanno sicuramente meno.
Dobbiamo farci conoscere al mondo esterno, anche attraverso il nostro giornale perché qui è documentata l’attività sportiva, la vitalità delle nostre sezioni, della nostra Unione.
Il risparmio che sarà attuato con la nuova veste del nostro giornale, una parte, ritengo, dovrebbe essere investita nell’inviare “Il Veterano dello Sport” nei luoghi più frequentati dal pubblico, come sala attesa medici, dai parrucchieri, ecc.. Mettendo a frutto sia l’esperienza per dare un certo valore alla nostra tessera, sia un migliore rapporto con Coni e Istituzioni, sia una continua informazione all’opinione pubblica sul nostro operato, potrà portare un sicuro miglioramento a tutta l’Unione.
Mutuando la chiusura della relazione morale del Presidente “We Can” dico che possiamo e dobbiamo farcela, bisogna crederci e da veri sportivi impegnarsi, con un colpo di reni, per superare questo momento difficile.
L’importante è remare tutti insieme, collaborare con le persone che ci credono veramente e sono nel contempo propositive nel cercare nuove vie, con la consapevolezza di chi ci ha preceduto con la capacità di lottare nei momenti difficili per consegnarci questa Unione.
Noi abbiamo l’obbligo morale e sportivo di continuare questa strada per consegnarla a quelli che verranno dopo di noi.
Alla fine di questo mio scritto, mi è giunta la triste notizia della morte del nostro amato Presidentissimo Edoardo Mangiarotti. Proprio di questi tempi, dieci anni fa, sono entrato a far parte della grande famiglia dell’Unione e tramite l’attuale Presidente Nazionale, G.P. Bertoni, ho conosciuto Mangiarotti potendo apprezzare la semplicità e la signorilità di un vero Campione, mai ha fatto pesare l’essere il mito della scherma italiana.
Il ricordo di questo grande personaggio dovrebbe spingerci a fare sempre miglio e di più per l’UNVS.
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