DOMENICA 18 MARZO 2012
29 Aprile 2012 – ANNO EUROPEO DELL’INVECCHIAMENTO ATTIVO
di GS Martino Di Simo (2012)
Tutti, o quasi tutti, si sono ricordati o si ricorderanno nel momento in cui leggeranno queste righe che questo anno bisestile e con la profezia dei Maya non dovrebbe essere dei migliori. Però nel lontano 2009, fu stabilito che il 29 Aprile del 2012 sarà la Giornata Europea della solidarietà intergenerazionale.
Con tutta onestà e con l’incombere degli anni, la cosa era andata a finire nel dimenticatoio. I solerti amici dell’UNITRE, nella persona del Dott. Mantarro, lo hanno ricordato e siamo stati coinvolti nel loro progetto “Made in Sicily” dove noi persone di una certa età e con qualche esperienza incontreremo i giovani delle scuole superiori, ci sostituiremo alla televisione, ai videogiochi e ai PC per far conoscere loro come era la vita nel secolo scorso, le usanze e insegnare dei mestieri che stanno scomparendo. I giovani, di controparte, dovranno insegnarci cosa sono i computer, l’iPod, i videogiochi, il digitale terrestre, insomma tutte quelle cose di moderna tecnologia che noi non siamo capaci ad adoperare. Le stesse esperienze saranno fatte anche nello sport e soprattutto nel sociale, specialmente in questi tempi, dove le difficoltà economiche bussano sempre più prepotentemente alle porte di ogni famiglia. Dopo anni, dove sembrava che ogni persona non avesse bisogno dell’altra, della società perché “io sono er mejo”, questa crisi ci porta a riflettere e a scoprire i veri valori umani che non sono quelli che ci vengono propinati ogni giorno dalla televisione becera e gridante. Anche i giovani iniziano a sentire la necessità di stare con la famiglia, con i veri amici, di non essere più trattati da matusalemmi se decidiamo di stare davanti al fuoco o in riva al mare. Nel caso nostro, per confrontarci, per scambiarci esperienze tra giovani e meno giovani, per trovare il piacere di parlare e non di ascoltare una scatola colorata. L’associazione di promozione sociale “HELIANTHUS” ha voluto coinvolgere l’UNITRE, alcuni comuni rivieraschi dello Jonio, le parrocchie, altre associazioni di volontariato, cioè più persone possibili che hanno dato la loro disponibilità a incontrare i giovani studenti per consegnare loro la nostra memoria storica. Durante la presentazione del progetto sono rimasto colpito da una frase pronunciata dal nostro presidente dell’UNITRE, dott. Carmelo Duro, “quando muore una persona è come se si bruciasse una biblioteca”. Se ci pensiamo bene ci accorgiamo quanto sia vera questa osservazione. Che bagaglio di esperienza, quante cose ci poteva insegnare, quanta storia si è portata dietro e, con la sua morte, non lo sapremo mai! Dalla brochure stampata per l’occasione vorrei trarre alcune considerazioni che sicuramente sapranno, meglio di me, presentare: l’”Anno europeo dell’invecchiamento attivo e della solidarietà tra le generazioni 2012. Questa giornata sarà destinata ad avvicinare i giovani e le persone anziane per aprire un dialogo su ciò che vuol dire invecchiare e sulle modalità con cui giovani e meno giovani possono, avvicinandosi, migliorare le loro vite. Nella giornata del 29 Aprile 2012, tutte le scuole d’Europa, sono invitate ad aprire le loro aule alle persone anziane per creare un dialogo e uno scambio tra le generazioni, che possa servire come supporto al processo educativo e formativo”. “L’Anno europeo dell’invecchiamento e della solidarietà intergenerazionale 2012, mira a far prendere coscienza del contributo che le persone anziane apportano alla società e alle molteplici modalità che esistono per favorire e permettere tali condizioni. Altro obiettivo, consiste nell’incoraggiare politici, governanti e amministratori a realizzare interventi per facilitare l’invecchiamento attivo e rafforzare la solidarietà intergenerazionale a tutti i livelli”.
In un’altra parte della pubblicazione ho intravisto quello che si potrebbe avvicinare maggiormente agli scopi di noi Veterani: l’”Invecchiamento attivo, è invecchiare in buona salute, continuando a partecipare pienamente alla vita sociale e crescere professionalmente. Essere più autonomi nel quotidiano e più impegnati nella vita cittadina. Ad un’età avanzata si può rivestire un ruolo nella società e beneficiare di migliori qualità di vita. La sfida consiste nel tirare fuori le enormi potenzialità delle persone anziane”.
Allora come ci potremmo impegnare per un cambiamento sostanziale nella nostra società? La risposta mi è data dallo stesso opuscolo: L’obiettivo dell’Anno Europeo consiste nel sostenere l’azione e il cambiamento affinché si possa costruire una società in cui ad ogni età ogni individuo possa ricoprire un ruolo importante e attivo. Tutto questo non si realizzerà da solo. Nulla sarà possibile senza uno sforzo sostenuto e approvato da una vasta gamma di protagonisti. L’Anno europeo rappresenta l’occasione per far si che ciascuno possa riflettere su cosa è possibile fare per favorire l’invecchiamento attivo e rafforzare la solidarietà tra le generazioni. È un invito ad impegnarsi in azioni concrete per contribuire alla realizzazione di questi obiettivi. Questo impegno può manifestarsi in diversi modi, ogni azione è importante. Tutte le persone, gli organismi pubblici e privati, possono stabilire delle finalità affinché le persone anziane ricoprano un ruolo più attivo all’interno della società”.
Cosa si può fare? La stessa domanda mi sono posto anch’io e spero anche voi lettori, i quali avete avuto la bontà di leggermi fino a qui, se la sono posta anche gli organizzatori dell”HELIANTHUS” i quali si sono dati questa risposta:
La promozione di stili di vita sana è indispensabile. Restare in forma, quindi in buone condizioni sia fisiche che mentali è essenziale per consentire alle persone anziane di poter essere nuovamente inserite nel sistema lavoro oppure per svolgere attività di volontariato in favore di persone bisognose. Il volontariato portato avanti dalle persone anziane deve essere riconosciuto e incoraggiato anche attraverso momenti di formazione. In questo modo risulta possibile combattere ed evitare la solitudine, l’isolamento e il distacco dal resto della società. All’interno di associazioni ed enti, i giovani avrebbero molto da apprendere dall’esperienza e dal sapere delle persone anziane”.
Nell’ultima frase c’è tutta la verità della nostra vita, del nostro sapere. Auspico un ottimo incontro generazionale che possa vedere impegnati anche gli uomini dell’UNVS.
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