Saluto della candidata alla Presidenza Nazionale prof. ssa Francesca Bardelli

Saluto della candidata alla Presidenza Nazionale prof. ssa Francesca Bardelli

Prof. Francesca Bardelli Pistoia, 28 febbraio 2021

Buonasera a tutti, mi presento, molti di voi mi conoscono altri no, avrei colto l’occasione dell’assemblea nazionale per incontrarvi e raccontarvi il motivo della mia candidatura, ma visto che la situazione pandemica non ce lo permette, desidero comunque trovare un momento di contatto con voi.
Cercherò di raccontarvi, brevemente, non vi vorrei far addormentare, propositi e idee per i prossimi quattro anni, spiegando da dove nasce questa candidatura, che non è solo mia, ma di un’intera squadra.
E’ il frutto della maturazione avvenuta nel quadriennio trascorso, arrivai in Consiglio nazionale senza avere ancora una grande conoscenza della realtà Italiana di UNVS, sì avevo fatto il Presidente della sezione di Pistoia, ma la mia visione era ancora sostanzialmente territoriale. Mi sono messa al lavoro, ho osservato, ho ascoltato i tanti che mi hanno aiutata e pian piano ho imparato, così da aver acquisito una consapevolezza, credo ormai abbastanza esaustiva, di cosa sia oggi la nostra associazione e dei suoi punti di forza e di debolezza.
Quando il Presidente Scotti ci comunicò di non ricandidarsi, con gli altri due Vicepresidenti ci chiedemmo se volevamo continuare il percorso fin lì condiviso e cominciammo a rincorrere l’ideale di una UNVS proiettata nel futuro, anche se questo non significava abbandonare quello che abbiamo costruito e quello che siamo diventati grazie a un’esperienza di diversi decenni.
Tante sono le cose che nel quadriennio appena concluso si sono concretizzate grazie al lavoro comune, tante altre quelle che dovranno ancora realizzarsi. Certo il periodo non è facile, dobbiamo faticare a mantenere le posizioni acquisite ed è sicuramente inopportuno lasciarsi andare a voli pindarici, ci piace però, anche in un periodo così buio, poter pensare “in grande”, mettendo in atto tutte le strategie e gli strumenti di cui disponiamo, per garantire al gruppo un avvenire comunque di crescita e di espansione e non solo di contenimento delle perdite.
Come possiamo riuscire a realizzare quanto ci prefiggiamo? Sappiamo che non basta proporlo, anzi! L’atteggiamento alla base del nostro modus operandi sarà proprio quello del “fare” e non del “dire”. Ben vengano le idee e i suggerimenti, ma solo se corroborati da spirito fattivo e concreto, l’esercizio della retorica non ci aiuta, siamo un’associazione ancora numerosa, costituita di realtà diverse, che hanno bisogno di fatti, per questo porremo alla base del lavoro la praticità, che ci servirà a programmare quel domani, al quale vogliamo imprimere una sferzata di novità, che non dovrà essere edificato su grandi proclami, ma su realizzazioni tangibili che possano essere sotto gli occhi di tutti e da tutti giudicabili.
I fronti sui quali operare sono certamente tanti, potrei stare qui a ripetere le numerose criticità, ma ce le siamo dette tante volte nel corso del tempo (bloccare l’emorragia di soci, far quadrare i bilanci, reperire maggiori contributi da Coni o Sport e Salute, coinvolgere i giovani, trovare i fondi per mantenere il giornale, ampliare il numero delle Borse di studio, dialogare in modo più incisivo con le istituzioni…), tutto giusto e tutto da fare, ma quello che serve prioritariamente è dare a UNVS una visibilità di più ampio respiro.
Bisogna uscire dal tepore e dalle certezze che ci rendono sicuri all’interno della nostra casa associativa e confrontarci con l’esterno, per far vedere chiaramente, tramite media ed eventi nazionali, chi siamo e cosa facciamo. Se non riusciamo ad apparire attrattivi, che motivo avranno i potenziali nuovi soci per aderire a UNVS?
Il tema dei numeri non mi appassiona molto, non condivido il metodo di chiedere ai soci di “portare” un amico per raddoppiare gli iscritti, soci fatti così spesso non sono partecipativi e dopo un po’ se ne vanno. Chi si iscrive dovrebbe farlo con una motivazione reale e perché ciò avvenga dobbiamo proporre un pacchetto di opportunità, in termini di pratica sportiva, di formazione, di attività sociale e culturale, di garanzia di benessere, di tutela delle categorie deboli, che sia quanto meno accattivante. Un’offerta valida deve essere però anche ben veicolata ed è per questo che ho voluto coinvolgere giornalisti professionisti nel gruppo direttivo.
Un altro aspetto importante è certamente quello del recupero delle risorse. Non si può gravare ulteriormente sulle sezioni che già fanno fatica ad andare avanti, anzi dovremmo avere sempre di più la possibilità di supportarle dal nazionale, specialmente se fanno attività e dimostrano vitalità.
Il percorso dei grandi progetti, con finanziamenti Governativi ed Europei, che in questo quadriennio abbiamo imparato a gestire, seppur ancora in modo non del tutto autonomo, deve essere implementato e assicurarci la capacità di autofinanziarci, così da non dover dipendere sempre dal CONI o da Sport e Salute.
Anche dalla formazione potremmo trarre utili risorse, l’accreditamento ottenuto dal MIUR ci garantisce ampia possibilità di manovra in tutti i plessi scolastici italiani, anche se il primo passo dovrà essere quello di formare i nostri stessi Soci, affinché imparino a capire quanto importante sia il valore di questo strumento del quale da qualche anno disponiamo.
Svecchiare l’immagine di UNVS, con una serie di delicati “restiling”, potrebbe avvantaggiare il nostro ruolo istituzionale, soprattutto nel novero delle Benemerite e ne beneficerebbe la percezione in chi non ci conosce. Servirebbe inoltre ad alleggerire quella veste un po’ ingessata che spesso non permette una comunicazione fluida e continua, lasciando zone del territorio prive del contatto con il centro direzionale. La revisione grafica del sito internet nazionale, dello stesso logo e l’utilizzo più massiccio dei social, saranno tutti strumenti utili che concorreranno all’attuazione degli scopi prefissati.
Senza nulla togliere all’autonomia operativa delle singole sezioni, è importante che la macchina UNVS marci tutta all’unisono, mi piacerebbe pensarla una “piccola-grande azienda” con le persone giuste al posto giusto, ognuna con un ruolo idoneo a creare valore aggiunto, per cogliere i risultati migliori nei tempi più brevi.
Si potrà pensare anche a una rivisitazione dei ruoli dei Delegati Regionali, che dia loro mansioni e responsabilità più dirette nel raggiungimento dei progetti di livello nazionale, sgravandoli però da una serie di mansioni ormai inutili, a cominciare dai report cartacei. A loro si affiancheranno le commissioni tematiche che non dovranno essere solo nomi sulla carta, ma strumenti operativi efficaci.
Anche sull’organizzazione dei Campionati, vera linfa e motore dell’Unione, serve una maggiore elasticità e, mi piacerebbe, anche più contributi, da devolvere a quelle sezioni che partecipano, ma soprattutto a quelle che si prendono la briga di organizzarli.
Questo lavoro, e tanto altro che ho in mente, e che sarebbe lungo e complesso da relazionare approfonditamente adesso, non lo potrò fare da sola, mi servirà in primis l’appoggio del nuovo Consiglio, che mi auguro possa lavorare speditamente e in armonia, ma avrò bisogno anche dell’aiuto di tutti voi, dai quali mi aspetto sollecitazioni, indicazioni e proposte. Tutti insieme dobbiamo guardarci intorno e intercettare l’attualità del momento in cui viviamo, comprendendo che il ruolo e l’attrattività di un’associazione come la nostra sono profondamente cambiati rispetto al passato.
Spero di poter incontrare ciascun Presidente e, nei limiti del fattibile, mi piacerebbe visitare quante più sezioni possibile. Unvs è una realtà così vasta e variegata, nella quale ciascuna tessera del mosaico ha colori diversi, con caratteristiche e peculiarità proprie che sarebbe interessante scoprire. Dobbiamo infatti rendere sempre più facile la capacità di incontrarci e di operare assieme, malgrado viviamo in aree territoriali molto distanti, in alternativa può venirci incontro la tecnologia, che la pandemia ci ha insegnato ad usare e che servirà a garantire il dialogo costante fra i vertici, le entità regionali, le sezioni e il territorio intero.
Ultima cosa che mi preme dirvi è sottolineare la bilanciata divisione dei ruoli che siamo riusciti a predisporre per il prossimo quadriennio, fra Nord, Centro e Sud del Paese. Nei mesi scorsi ho contattato soci e sezioni in tutta Italia per chiedere la disponibilità di uomini e donne che potessero essere identificativi di tutta la nostra penisola. Avrete visto nelle candidature, non solo nel ruolo di Consiglieri nazionali, ma anche di Probiviri, Revisori dei Conti e membri della Commissione d’Appello, che c’è la presenza di quasi tutte le regioni e di moltissime province. Abbiamo in questo modo evitato una concentrazione di ruoli in alcune zone italiane, come in passato talvolta è avvenuto, soprattutto per la Toscana che, essendo la regione con il maggior numero di soci, spesso ha espresso molte figure di vertice. Senza voler togliere niente alla Toscana, che fra l’altro è la mia regione, mi sembrava importante una diffusione più ampia della rappresentatività.

Un saluto affettuoso a tutti, a presto

Francesca Bardelli