L’addio a Guido Roma

L’addio a Guido Roma

Scritto da Tommaso D’Angelo, 24 settembre 2017

Di Olga Chieffi

Guido Roma col figlio Fabiano

 E’ morto l’ingegnere Guido Roma (nella foto con il figlio Fabiano), rapidamente, da “giusto”, in un giorno particolare, mentre si scontravano gli armi di Oxford e Cambridge nella fontana dei Delfini della Reggia di Caserta e alla vigilia del mondiale assoluto di Canottaggio che prenderà il via proprio oggi in Florida. I ricordi si affollano, tra i racconti, le sfide sostenute sin dagli anni ’50, con la fiamma biancorossa sulla canottiera,  su ogni tipo d’acqua, a cominciare dal  mare sul due senza insieme all’indimenticato Matteo De Crescenzo, in quel duro primo dopoguerra, quando si ricominciarono a mettere le barche in acqua, agli ordini del presidente Bellelli. Di lì la carriera di Guido tra remi e pagaie è stata lunghissima, sino a sei anni fa, quando crediamo l’ abbiano “fermato” a forza. Do. Della sua lunga carriera, si ricorda la discesa del Po in miniskiff: partito da Torino arrivò a Chioggia in quattro giorni, percorrendo 440 chilometri a remi. Un’impresa simile a quella realizzata qualche anno dopo quando da Salerno remò fino a Capri, percorrendo in barca anche il ritorno. Più volte campione master sia in Skiff che in Kayak, ultrasettantenne, ha ottenuto il primato italiano assoluto al remo-ergometro , con il tempo di 2 ore 40’ e 15” netti, sulla distanza di km. 42,195, detenuto in precedenza da un trentenne.

Guido Roma da ingegnere edile è stato un fine progettista sportivo, suo è il Palazzo dello Sport di Salerno, nonché un prototipo del  remo a mannaia che vediamo oggi in uso su tutte le barche di canottaggio, conservato proprio nel Circolo Canottieri Irno, da lui realizzato. Pluridecorato dell’impegno motorio, nel 1977 gli è stato assegnato “Il Vincente”, premio del Panathlon International, e dirigente vulcanico, sua l’idea di un Museo della Canoa, è stato anche uno dei tedofori che, a Salerno, portò la fiaccola olimpica per le Olimpiadi invernali di Torino 2006. Imprese queste, riconosciute dal Coni che nel 2011 l’ha insignito della Stella d’Oro al merito sportivo.  La sua passione è stata trasmessa ai suoi figli, in particolare a Fabiano, prima canottiere, quindi dirigente della Federazione Italiana Canoa Kayak, che abbracciamo insieme alla sua famiglia.